Sotto il cielo dell'Ilva Lyrics & Tabs by UNA (Ita)
Sotto il cielo dell'Ilva
guitar chords lyrics
Ti ricordi quella notte sulla spiaggia
le stelle si impigliavano nei capelli
le tue carezze dolci
lambivano i miei sogni
e avanzavi sui miei fianchi come onde del mare
ci vedemo alle nove
in stazione
volvamo andare via non improtava dove
poi facemmo l'amore
nei bagni di un bar
la gente si chiedeva cosa stava succedendo
e le tue labbra mi ricordo sapevano di sale
e svanivano i tremori e il fumo della cittò
e noi ci sentivamo vivi mentre Taranto bruciava
noi ci sentivamo vivi tenedoci le mani
e svanivano i tremori e il fumo della cittò
e noi ci sentivamo vivi mentre Taranto bruciava
noi ci sentivamo vivi tenedoci le mani
e mi chiedesti "perché piangi?" e se ti avevo fatto male
e io ti dissi che il piacere non è altro che un dolore
straordinariamente dolce
e a farci male è molto altro
la rovina e la miseria, le fabbriche dell'ilva
ma ti ricordi com'era bella, Taranto dal treno?
il mar piccolo, le barche, le scritte sui muri
anche se erano solo le dieci sembrava d'essere al tramonto,
il tramonto infermo di una intera cività
dal finestrino dell'espresso salutammo la città
era l'addio di chi sa bene che un giorno tornerà
dal finestrino dell'espresso salutammo la città
era l'addio di chi sa behe che non si fugge dalla verità
e mi chiedesti "perché piangi?" e se ti avevo fatto male
e io ti dissi che il piacere non è altro che un dolore
straordinariamente dolce
e a farci male è molto altro
la rovina e la miseria, le fabbriche dell'ilva
e mi chiedesti "perché piangi?" e se ti avevo fatto male
e io ti dissi che il piacere non è altro che un dolore
straordinariamente dolce
e a farci male è molto altro
la rovina e la miseria, le fabbriche dell'ilva
e mi chiedesti "perché piangi?" e se mi avevi fatto male
e io ti dissi che il piacere non è altro che un dolore
straordinariamente dolce
e a farci male è molto altro
la rovina e la miseria, le fabbriche dell'ilva
e mi chiedesti "perché piangi?" e se mi avevi fatto male
e io ti dissi che il piacere non è altro che un dolore
straordinariamente dolce
e a farci male è molto altro
la rovina e la miseria, le fabbriche dell'ilva