Eskimo (1996 Digital Remaster) Lyrics & Tabs by Francesco Guccini
Eskimo (1996 Digital Remaster)
guitar chords lyrics
Questa domenica in Settembre
non sarebbe pesata così,
l'estate finiva più "nature"
vent' anni fa o giù di lì
Con l'incoscienza dentro al basso ventre
e alcuni audaci, in tasca "l'Unità",
la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione,
quella che chiaman la maturità
Ma tu non sei cambiata di molto
anche se adesso è al vento quello che
io per vederlo ci ho impiegato tanto
filosofando pure sui perché,
ma tu non sei cambiata di tanto
e se cos'è un orgasmo ora lo sai
potrai capire i miei vent'anni allora,
ma tu non sei cambiata di tanto
e se cos'è un orgasmo ora lo sai
potrai capire i miei vent'anni allora,
i quasi cento adesso capirai
Portavo allora un eskimo innocente
dettato solo dalla povertà,
non era la rivolta permanente:
diciamo che non c'era e tanto fa.
Portavo una coscienza immacolata
che tu tendevi a uccidere, però
inutilmente ti ci sei provata
con foto di famiglia o paletò
E quanto son cambiato da allora
e l'eskimo che conoscevi tu
lo porta addosso mio fratello ancora
e tu lo porteresti e non puoi più,
bisogna saper scegliere in tempo,
non arrivarci per contrarietà:
tu giri adesso con le tette al vento,
io ci giravo già vent' anni fa!
Ricordi fui con te a Santa Lucia,
al portico dei Servi per Natale,
credevo che Bologna fosse mia:
ballammo insieme all'anno o a Carnevale.
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno
che non ne fece un dramma o non lo so,
ma con i miei maglioni ero a disagio
e mi pesava quel tuo paletò
Ma avevo la rivolta fra le dita
dei soldi in tasca niente e tu lo sai
e mi pagavi il cinema stupit
e non ti era toccato farlo mai!
Perché mi amavi non l'ho mai capito
così diverso da quei tuoi cliché,
perché fra i tanti, bella, che hai colpito
ti sei gettata addosso proprio a me
Infatti i fiori della prima volta
non c' erano già più nel '68,
scoppiava finalmente la rivolta
oppure in qualche modo mi ero rotto,
tu li aspettavi ancora, ma io già urlavo
che Dio era morto, a monte, ma però
contro il sistema anch'io mi ribellavo cioè,
sognando Dylan e i Provos
E Gianni, ritornato da Londra,
a lungo ci parlò dell'LSD,
tenne una quasi conferenza colta
sul suo viaggio di nozze stile freak
e noi non l'avevamo mai fatto
e noi che non l' avremmo fatto mai,
quell'erba ci cresceva tutt' attorno
per noi crescevan solo i nostri guai
Forse ci consolava far l'amore
ma precari in quel senso si era già
un buco da un amico, un letto a ore
su cui passava tutta la città.
L'amore fatto alla boia d'un Giuda
e al freddo in quella stanza di altri e spoglia:
vederti o non vederti tutta nuda
era un fatto di clima e non di voglia!
E adesso che potremmo anche farlo
e adesso che problemi non ne ho,
che nostalgia per quelli contro un muro
o dentro a un cine o là dove si può...
E adesso che sappiam quasi tutto
e adesso che problemi non ne hai,
per nostalgia, lo rifaremmo in piedi
scordando la moquette stile e l'Hi-Fi...
Diciamolo per dire, ma davvero
si ride per non piangere perché
se penso a quella che eri, a quel che ero,
che compassione che ho per me e per te.
Eppure a volte non mi spiacerebbe
essere quelli di quei tempi là,
sarà per aver quindici anni in meno
o avere tutto per possibilità
Perché a vent' anni è tutto ancora intero,
perché a vent' anni è tutto chi lo sa,
a vent'anni si è stupidi davvero,
quante balle si ha in testa a quell'età,
oppure allora si era solo noi
non c'entra o meno quella gioventù:
di discussioni, caroselli, eroi
quel ch'è rimasto dimmelo un po' tu
E questa domenica in Settembre
se ne sta lentamente per finire
come le tante via, distrattamente,
a cercare di fare o di capire.
Forse lo stan pensando anche gli amici,
gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,
giocando a dire che si era più felici
pensando a chi s'è perso o no a quei party
Ed io che ho sempre un eskimo addosso
uguale a quello che ricorderai,
io, come sempre, faccio quel che posso,
domani poi ci penserò se mai
ed io ti canterò questa canzone
uguale a tante che già ti cantai:
ignorala come hai ignorato le altre
e poi saran le ultime oramai